HO L’ACIDO LATTICO!

Vi è mai capitato, il giorno dopo un allenamento particolarmente intenso o un allenamento di rientro dalla pausa estiva, di avere male ai muscoli?

Spesso si sente dire “ho l’acido lattico”, in alcune zone (spoiler: da dove vengo io…) si dice “ho la carne greve”. Ma cosa significa realmente quando abbiamo “l’acido lattico” o la “carne greve”?

Innanzi tutto, l’acido lattico, come la carne greve, non è che un semplice nome che viene dato ad un fenomeno in realtà molto più complesso, chiamato DOMS: Delayed onset muscle soreness; si tratta di dolore muscolare 24/48 ore in seguito ad un allenamento. I meccanismi che possono partecipare a questo fenomeno sono tanti e non del tutto compresi.

La teoria per cui il dolore è causato dall’acido lattico intramuscolare, è stata tuttavia smentita: durante un allenamento, quando passiamo da un metabolismo aerobio ad uno anaerobio (per dire, in presenza di ossigeno oppure no, il primo è dato da un esercizio di lunga durata ma bassa intensità, il secondo breve durata e alta intensità) si produce acido lattico, ed un tempo si pensava che fosse l’accumulo di questo metabolita a provocare dolore; si è scoperto tuttavia che, al termine dell’allenamento, l’acido lattico viene velocemente smaltito da un corpo sano nel giro di 1 ora: l’acido lattico, perciò, spiega l’affaticamento che segue un allenamento ma non spiega i DOMS (che ricordiamo, hanno un effetto “ritardato”, che si verifica nelle 24-48 ore che seguono l’esercizio fisico).

Molte altre sono le teorie: la teoria degli spasmi muscolari, la teoria del danneggiamento al tessuto connettivo (entrambe però smentite o rimaste incerte in seguito a successivi approfondimenti), la teoria del danneggiamento muscolare, quella dell’infiammazione, quella dell’afflusso di enzimi proteolitici etc. in ambito scientifico, si è giunti alla conclusione che non c’è un solo fenomeno che spiega i DOMS, ma si tratti bensì di una sequenza di eventi che, insieme, causano i DOMS:

1. Le forze di tensione durante l’esercizio eccentrico (o in allungamento) causano la rottura di proteine strutturali del muscolo: questo causa intenso allungamento del tessuto connettivo nelle giunzioni muscolo-tendinee e intorno all’intero muscolo (teorie del danneggiamento muscolare e del tessuto connettivo).

2. Il danneggiamento del sarcolemma (la struttura che contiene le fibre muscolari) causa accumulo di calcio che inibisce la respirazione cellulare, che a sua volta attiva enzimi proteolitici (che “rompono” le proteine di cui sono composte le giunture del muscolo).

3. Il danneggiamento del tessuto connettivo e muscolare rilascia molecole che attivano un meccanismo infiammatorio nel sito del danneggiamento: a questo punto le molecole legate all’infiammazione, insieme all’edema ed all’aumento di temperatura, attivano i recettori del dolore localizzati nelle fibre muscolari e nelle giunzioni tendinee.

Questa sequenza rimane tuttavia una teoria, seppur molto accreditata: sono necessari ulteriori studi per confermare che questi siano gli eventi che si presentano in seguito ad un allenamento intenso. Ciò resta certo, è che i DOMS sono un fenomeno comune, totalmente normale e che si risolve nell’arco di 2/3 giorni, e che ogni sportivo, che sia amatore o agonista, ne è soggetto.

Voi li avete mai sperimentati?

EM – Mixirica 

Fonti

Cheung, K., Hume, P.A. & Maxwell, L. Delayed Onset Muscle Soreness. Sports Med 33, 145–164 (2003).

– https://doi.org/10.2165/00007256-200333020-00005 – https://www.adessosport.com/differenza-tra-il-metabolismo-aerobico-e-anaerobico/#:~:text=La%20differenza%20chiave%20tra%20i,prodotti%20finali%20dei%20due%20metabolismi.

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